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Arte e poesia di Mario Morigi, a cura di O. Piraccini, Cesena 1984 (con apparati documentari ed un profilo biografico dell'artista).

   


   

Mario Morigi (1904-1978)

Nasce il 27 maggio a Cesena nel popolare borgo della Val d'Oca. A causa delle ristrettezze economiche della famiglia abbandona preso gli studi e si impiega presso una tipografia del luogo. A contatto con piombi, inchiostri, colori e carte, il giovane Mario matura una naturale creatività che lo porta in breve tempo cimentarsi, oltreché nella grafica, nella produzione ceramica, nella pittura e nella scultura.

Poco più che ventenne apre uno studio di pittura nel vecchio torrioncino della Porziuncola sul torrente Cesuola a Porta Santa Maria, già utilizzato come bottega di ceramica del faentino Leonardo Castellani durante il suo breve soggiorno a Cesena. Proprio la Porziuncola diviene un punto d'incontro per l'ambiente culturale locale, una sorta di piccolo cenacolo di giovani artisti "scapigliati".

Proficui per Morigi sono i sodalizi con Malmerendi, con il pittore toscano Gino Conti (per qualche tempo attivo in ambito cesenate prima del suo trasferimento in America) e con il poeta Pier Pacchioni. Il giovane artista manifesta uno spirito irrequieto e versatile, cosicché una certa varietà di interessi ed una forte propensione per la sperimentazione caratterizzano la prima fase della sua attività. Anche in seguito, peraltro, Morigi conserverà una peculiare inclinazione eclettica, passando indifferentemente, e comunque con una certa linearità d'intenti, dalla pratica pittorica a quella plastica, dalla grafica alla ceramica, transitando, inoltre, dal quadro di genere ai temi impegnati dell'arte sacra, alla "vis comica" di certa ritrattistica caricaturale: un genere, quest'ultimo, che ha reso a Morigi un particolare livello di notorietà anche oltre i confini locali.

  

Al pubblico cesenate Morigi si presenta con due mostre al Caffè Fonti: la prima, nel 1927, di pittura e disegno; la seconda, nel 1931, interamente con opere plastiche. E' questo il periodo più interessante dell'intero percorso creativo di Morigi. Alla ricerca di una sua propria espressività, l'artista dipinge opere talora segnate da un'aura metafisica (come nella Natura morta con maschera).

del 1932, nella Raccolta Oir di Cesena o nella Piazza con calesse del 1933 della Collezione Morigi), ed anche dagli esiti di Valori Plastici (se si guarda ad opere come Cavallo del 1940 ed alla folta serie di dipinti a base monotipica tra i quali spicca la Raccolta delle olive  del 1945).

Alla breve partecipazione alla guerra d'Africa si riferiscono alcuni soggetti plastici (come nel caso del bronzetto raffigurante Piccola abissina, nel 1948, della Cassa di Risparmio di Cesena).Agli anni Trenta risalgono anche le prime opere "mistiche" sia in pittura (si veda il San Francesco del 1932 della Collezione Morigi), sia in scultura (è il caso del bassorilievo con l'Annunciazione, realizzato tra il 1931-32, oggi di proprietà comunale). Nell'immediato dopoguerra, all'attività pittorica, segnata da una vena di solido realismo (pur con qualche, persistente cenno di sperimentazione ora in chiave espressionista, ora perfino d'indirizzo surrealista), Morigi sovrappone un impegno particolare nel campo della scultura. Infatti, rientrato a Cesena dopo un breve soggiorno a Milano (convinto dall'amico Alberto Rognoni ad attivare qualche contatto con gli ambienti artistici della città meneghina), e trasferitosi nel nuovo studio del torrione di San Martino, esegue numerose opere ceramiche   (per lo più d'arte sacra) destinate a luoghi pubblici della città. E' del 1957 un San Francesco in preghiera, oggi conservato nella Pinacoteca Comunale. allo stesso periodo risale la Predica di San Francesco della collezione Morigi. Nel 1965 esegue la serie della formella - da anni, purtroppo, in grave stato di degrado - per il muro di cinta del Cimitero comunale. Nei primi anni Settanta si collocano il grande rilievo in ceramica policroma con il Martirio di San Lorenzino per l'omonima Casa di Cura e la monumentale scultura in bronzo raffigurante La Pietà di Cristo per l'Ospedale Civile di Mercato Saraceno.

   

Orlando Piraccini

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